Le associazioni alzano la voce: “Basta lamentarsi, dobbiamo agire”
Parte una lettera indirizzata al sindaco e alla direttrice dell’Asl. Le organizzazioni laiche voglio essere ascoltate.
IL MONDO del volontariato è in fermento. Dopo quanto accaduto all’associazione cure palliative con lo scontro aperto tra la direzione e i vertici dell’Asl, anche le altre associazioni di volontariato laico fanno sentire la propria voce. E la affidano ad un documento –in attesa di incontrare il 20 febbraio il sindaco Alessandro Cosimi e la direttrice dell’Asl Monica Calamai – del quale riportiamo i passaggi più significativi. C’è molta rabbia tra le associazioni che da anni mettono il loro lavoro al servizio della comunità per questo canale privilegiato che 6000 firme hanno aperto al comitato contro la mala sanità. Da tempo infatti le associazioni di volontariato hanno chiesto un incontro degli amministratori ma – dicono i responsabili di alcune associazioni – hanno preferito far passare prima chi sventolava la petizione. Ecco una fetta di quel terzo settore che deve fare i conti con la carenza di finanziamenti si è affidata al documento firmato da Arci, Ail, Auser, Avis, Svs, Uisp che riportiamo. <<Il territorio livornese ha saputo costruire un sistema di protezione sociale invidiabile, basato sul coraggio di proteggere i soggetti più deboli grazie anche alla presenza di un tessuto associativo capace di farsi spesso carico di una preziosa funzione pubblica. Oggi anche il sistema di protezione sociale della nostra città appare messo a rischio. Si pensi al massiccio ricorso alla cassaintegrazione, la chiusura di molte piccole imprese, l’altissimo tasso di disoccupazione giovanile; a ciò si deve aggiungere la specificità di molte situazioni, quali quella dei padri divorziati, quelle delle persone malate che non riescono ad avere autonomamente accesso a cure o servizi di accompagnamento, o quelle delle vere e proprie categorie a rischio, quali ex detenuti, tossicodipendenti, immigrati>>.
L’INCONTRO: Arci, Ail, Auser, Svs e Uisp il 20 febbraio saranno in Municipio.
ECCO IL MESSAGGIO delle associazioni: <<In qualità di associazioni che lavorano a stretto contatto con gli enti locali, riteniamo che sia inutile e sbagliato lasciarsi andare a uno sterile atteggiamento di lamentela e di facile critica, poiché ci è chiaro che non è sulle rivendicazioni settoriali che si gioca la difesa del nostro sistema di protezione sociale, quanto piuttosto sulla capacità di dare una risposta complessiva, e anche innovativa, a una situazione generale. Da questo punto di vista intendiamo in primo luogo stimolare l’amministrazione e fare il possibile per difendere le esperienze e le pratiche del welfare messe a punto e proposte in questi anni alla cittadinanza, a partire dalla necessità di contenere al massimo nei bilanci i sacrifici nel settore sociale, e nel contempo ci dichiariamo la nostra disponibilità per condividere strategie di intervento che ci permettano di fare passi in avanti piuttosto che di recedere>>. Insomma, le realtà del volontariato vogliono avere un ruolo attivo anche nella programmazione.<<Prima ancora che di interventi – chiude la nota – abbiamo bisogno di luoghi e situazioni in cui discutere e riflettere su ciò di cui, anche in base alle indicazioni delle tante migliaia di soci che le nostre associazioni hanno, la nostra città ha più bisogno a livello sociale e culturale. Le associazioni firmatarie hanno già provveduto a richiedere un colloquio con il sindaco e il Direttore Generale dell’Asl allo scopo di sottoporre loro un progetto condiviso e finalizzato al reinserimento sociale di detenuti ed ex detenuti sostenuto dalla stessa associazione con il coinvolgimento della stessa amministrazione>>.
Michela Berti