Alcol: sai cosa bevi?
È noto che nelle società occidentali l’etanolo è la sostanza psicoattiva maggiormente soggetta ad abuso. L’alcol ed i suoi problemi connessi alla sua assunzione sono argomenti di attualità soprattutto per quel che riguarda gli aspetti medico-legali.
La novità più marcata è la variazione della normativa del nuovo Codice della strada che stabilisce il livello consentito di alcolemia per i guidatori, che da 0,8 g/L è passato a 0,5 g/L. La nuova norma, avvicinando l’Italia ad altri Paesi Europei, rappresenta una risposta alla tutela della salute individuale e collettiva, se si pensa che le statistiche nazionali indicano l’alcol come responsabile di circa il 30% degli incidenti (circa 2000 morti) che avvengono ogni anno, soprattutto durante i week-end, in particolari fasce orarie (quelle notturne) e riguardano generalmente giovani.
L’alcol etilico, di solito assunto per via orale, viene assorbito rapidamente dallo stomaco e intestino in 2 – 6 ore, in funzione della presenza di cibo, il tempo impiegato per l’ingestione della bevanda, la variabilità biologica fra gli individui. Appena assorbito si distribuisce rapidamente in tutti i tessuti del corpo superando la barriera ematoencefalica e quella placentare. Dopo 20 minuti dall’assunzione, l’alcol raggiunge la massima concentrazione plasmatica, saliva ed espirato seguono da vicino le variazioni della sua concentrazione, mentre le urine raggiungono un massimo solo dopo 2 ore. Urine ed aria rappresentano le vie principali di eliminazione.
Dopo l’assorbimento l’etanolo viene metabolizzato per lo più dal fegato (80%), ed in misura minore dalla mucosa gastrica, polmone e rene. L’alcol apporta circa 7 Kcal/gr, non rappresenta un nutriente e il suo consumo spropositato danneggia fegato e SNC.
La Legislazione Italiana non considera reato il consumo di alcol a meno che il bevitore non debba porsi alla guida di un autoveicolo (D.L. 30 Aprile 1992). Il sospetto di tale reato autorizza gli organi preposti ad effettuare l’accertamento di “alterazione psico-fisica” dovuta ad alcol, accertamento che deve essere effettuato con strumenti e procedure dettate dal regolamento(DPR 16 Dicembre1992).
L’accertamento viene effettuato mediante l’analisi dell’aria alveolare espirata, con l’etilometro. I risultati ottenuti correlano con la concentrazione presente nel sangue. Per legge devono essere eseguite due misure con intervallo di 15’ l’una dall’altra e i due valori devono essere concordi. L’eventuale determinazione di alcolemia,può avvenire solo dopo consenso del soggetto in causa. L’accertamento tramite “palloncino” è utile nei casi di valutazioni immediate, dato che l’emivita dell’alcol è molto breve.
La diagnostica alcologica prevede invece la valutazione di una serie di markers :
GGT,MCV,AST,ALT CDT.
Tra questi la più recente è la CDT (Carbohydrate Deficent Transferrin), che aumenta nel sangue in assuntori cronici di alcol. Il consumo di una quantità > 50-80 g/die per almeno una settimana comporta valori di CDT alterati. L’astinenza da alcol per un periodo di almeno 14 giorni è sufficiente per riportare i livelli di CDT nella norma.
L’utilità di questo test è indubbia, in tutti i casi in cui esista la necessità di verificare una situazione di abuso alcolico cronico pregresso, riguardanti situazioni medico-legali, per il rilascio di patenti guida, per l’individuazione di forti bevitori allo scopo di ricercare nell’alcol la causa di una determinata malattia, ed infine nel follow-up e monitoraggio di variazioni del consumo di alcol nel caso di etilisti cronici in trattamento di dissuassefazione.